Spesso noi professionisti del settore ci impegniamo moltissimo a stilare piani alimentari forse un po’ troppo complessi da realizzare per i nostri pazienti. A volte ci dimentichiamo che ai “giorni nostri” la vita quotidiana è sempre più frenetica e spesso chi seguiamo non ha il tempo per preparare quel pasto che si consiglia nel protocollo rilasciato; insomma, non si discute sulla qualità della dieta ma sulla praticità della stessa.
Il paziente non ha molto tempo da dedicare per uno spuntino completo dal punto di vista nutrizionale? Keep calm, nulla è perduto, le alternative non mancano: cosa propongo oggi? Uno spuntino veloce e completo.
Kefir con bacche di mirtillo nero.
ll kefir o latte fermentato può sembrare simile allo yogurt ma le differenze sono notevoli, sia a livello organolettico che gustativo: è una bevanda di latte fermentato originaria del Caucaso e oggi molto diffusa nei paesi dell’ex Unione Sovietica, ma sta iniziando a diffondersi anche nei Paesi europei. Il kefir è molto ricco di fermenti probiotici (Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium) e contiene numerosi batteri e lieviti, mentre lo yogurt è latte vaccino fermentato prodotto grazie a due batteri: il Lactobacillus Bulgaricus e Streptococcus Termophilus. La differente fermentazione si vede anche nella consistenza del prodotto. Nel Kefir la fermentazione trasforma il lattosio in acido lattico e alcool (non presente nello yogurt). La leggera gradazione alcolica può oscillare dall’ 1 al 2%. Il sapore è fresco, leggermente acido e frizzante. L’apporto calorico è discreto, 65 Kcal per 100 mL;
Le bacche di mirtillo nero contengono molti acidi organici (malico, citrico ecc.), zuccheri, tannini, pectina, vitamina B e i glucosidi antocianici (mirtillina) i quali oltre a dare al frutto il suo caratteristico colore, riducono la permeabilità dei capillari. Rafforzano anche la struttura del tessuto connettivo, che sostiene i vasi sanguigni, migliorandone elasticità e il tono, rendendoli particolarmente adatti al trattamento dei disturbi circolatori, specie di origine venosa e in tutti i casi di fragilità capillare, soprattutto a carico della retina (funzionalità capillaro-protettrice).
I grandi pregi nutritivi del mirtillo derivano anche dalla ricca presenza di vitamina A e C (quelle in maggior quantità), ma anche di vitamine del gruppo B e di sali minerali essenziali per il nostro organismo (calcio, fosforo, ferro, sodio e potassio), che conferiscono alle bacche un’azione antiossidante.
Composti chiamati antociani, presenti nei frutti rossi come mirtillo, ribes, ciliegia, bacche, gelso, presentano effetti benefici contro i disturbi del metabolismo e contro l’infiammazione, indotti dal sovrappeso e obesità nell’uomo. Tra gli antociani del mirtillo, la delfinidina, cianidina, peonidina e malvidina sono state studiate in due ricerche differenti condotte su ratti. In entrambi gli studi1,2 è emerso che una dieta ricca in grassi su topi nutriti con mirtillo, determina un abbassamento del peso corporeo, della glicemia ma anche di marcatori molecolari di infiammazione (es. il TNF-α, Tumor Necrosis Factor alfa).
Nel 2010 uno studio3 americano ha confermato questi effetti sull’uomo, con ricerca effettua su gruppi di persone affette da sindrome metabolica (non definibile patologia ma associazione di fattori di rischio come diabete, obesità addominale e ipercolesterolemia); nel gruppo di membri che ha fatto uso per due mesi di succo di mirtillo si è registrata una diminuzione di colesterolo LDL (quello cattivo), della pressione arteriosa e di derivati dell’ossidazione lipidica.
È stato anche dimostrato che consumare ogni giorno una bevanda al mirtillo (estratto di mirtillo essiccato a freddo e acqua) per 1 mese e mezzo, determina un aumento dei lattobacilli acidofili e bifidobatteri, amici del nostro intestino.
Una colazione o spuntino, facile da assemblare, nutriente, anti-ossidante e sicuramente alleata della nostra flora batterica intestinale.
-
Wu, T.; Jiang, Z.; Yin, J.; Long, H.; Zheng, X. Anti-obesity effects of artificial planting blueberry (vaccinium ashei) anthocyanin in high-fat diet-treated mice. Int. J. Food Sci. Nutr. 2016, 67, 257–264.
-
DeFuria, J.; Bennett, G.; Strissel, K.J.; Perfield, J.W., 2nd; Milbury, P.E.; Greenberg, A.S.; Obin, M.S. Dietary blueberry attenuates whole-body insulin resistance in high fat-fed mice by reducing adipocyte death and its inflammatory sequelae. J. Nutr. 2009, 139, 1510–1516.
-
Basu A1, Du M, Leyva MJ, Sanchez K, Betts NM, Wu M, Aston CE, Lyons TJ. Nutritional Sciences, Oklahoma State University, Stillwater, OK 74078, USA. arpita.basu@okstate.edu
Cel. 327 15 66 840
Mail: grimaldinutrizionista@gmail.com